La Voce: Tips & Tricks – igiene vocale

be a voiceQuanto è importante la voce per un’interprete?
Direi fondamentale.
Quanto la diamo per scontata?

Troppo.

Me ne sono resa conto negli ultimi 6 mesi, quando, dopo una raucedine persistente da oltre 3 mesi e l’ennesima persona che me lo ha fatto notare, ho deciso di farmi visitare da un foniatra e ho scoperto di avere dei micronoduli alle corde vocali. Fantastico. Cosa significa?
Nulla di troppo allarmante, i noduli sono una patologia benigna, per dirla in parole povere sono dei piccoli calli o rigonfiamenti che impediscono alle corde vocali di chiudersi perfettamente, causando quindi il passaggio di aria che provoca l’effetto “raucedine” durante l’emissione del suono.
A dire il vero me ne sono accorta soprattutto cantando le mie solite canzoncine durante la guida: non riuscivo a raggiungere tutte le note che sapevo di poter raggiungere.
Tristezza.
Morale della favola, mi sono ritrovata presso l’azienda ospedaliera di Cesena a frequentare delle sedute di logopedia, anzi, dato che sono una fan dei “training” anche sul lavoro, un training logopedico per disfasia collettiva.

Ho quindi pensato che fosse cosa buona e giusta condividere alcune informazioni che ho evinto dal corso di cui sopra con chi è interessato all’uso professionale della voce. Ovviamente le informazioni che riporto sono in veste del tutto “profana”, in modalità “appunti”, ma tutto può essere utile come spunto di riflessione e di ulteriori ricerche.

In primis, è importante avere cura delle corde vocali effettuando quotidianamente gesti di igiene vocale, che sono:

1) idratazione

L’idratazione si ottiene bevendo circa 2 litri di acqua al giorno, ma anche idratando le corde miratamente dall’esterno inspirando acqua grazie all’applicazione di una garza imbevuta d’acqua e non strizzata sul naso. L’operazione è piuttosto semplice, basta prendere una garza quadrata grande abbastanza da poter essere avvolta attorno al naso “a caramella”, come una mascherina, insomma. Si inspira dal naso molto lentamente da seduti (o in posizione eretta) tenendo la testa diritta finché la garza non ha perso quasi tutta l’acqua, ripetendo l’operazione 4-5 volte (10 minuti), imbevendo ogni volta la garza senza strizzarla. Questo permette di idratare la parete posteriore delle corde vocali, quella che non viene irrorata dall’acqua bevendo normalmente. Consiglio: usate un asciugamano a mo’ di bavaglio per evitare di bagnarvi i vestiti. Inspirare molto lentamente è importante per evitare che l’acqua raggiunga il condotto auditivo, perché questo potrebbe causare disagi.

2) pulizia dei seni paranasali

Si effettua con 20 cc di soluzione di idroterapia (una soluzione a base di timo, camomilla romana, bicarbonato di sodio, cloruro di sodio e acqua depurata) che viene irrorata utilizzando un normale dosatore spray, posto perpendicolarmente al nostro corpo. Si spruzza la soluzione in una narice tenendo l’altra narice chiusa, per due volte, inclinando poi la testa in avanti per favorire la fuoriuscita del liquido. Si va avanti finché non è finita la soluzione (4-6 spruzzate).

La pulizia è importante per tenere completamente libere le cavità, che fanno da cassa di risonanza per il nostro amato strumento, la voce. Mi raccomando, anche qui è importante posizionare bene lo spray perpendicolarmente, altrimenti rischiate di arrivare al condotto uditivo, con conseguenze poco piacevoli.

3) fumenti

con un cucchiaio e mezzo di fiori di camomilla romana (attenzione, non la classica camomilla, si tratta di una varietà leggermente più difficile da reperire e più costosa) in mezzo litro di acqua bollente, con i classici pentolino e straccio o con l’appostito inalatore.

Le tre operazioni che ho appena descritto devono essere ripetute 2 volte al giorno tutti i giorni per il primo ciclo intensivo,  per poi diminuire la frequenza o intensificarla nuovamente a seconda delle esigenze.
Ah, altra curiosità: lo sapevate che è bene soffiare una narice alla volta? io, ad esempio, non l’ho mai fatto. Invece è importante per evitare di sforzare troppo rischiando la rottura di capillari!

Secondo passo: è necessario prendere coscienza degli organi e degli elementi che partecipano alla produzione della voce:

lingua: organo importantissimo, formato da 17 muscoli (!), che usiamo come un pennello per dipingere le più belle sfumature di colore sulla nostra tela vocale: la cavità orale. Inizialmente si deve costantemente stimolare la lingua per prenderne coscienza, perché anche questo aiuta ad usarla in modo più efficace e a consolidare un uso corretto a livello del nostro sistema nervoso. Io l’ho dovuto fare “pestandola” letteralmente con un abbassalingua per un minuto e mezzo (al giorno) e con uno spazzolino elettrico con un estensione di gomma durante le sedute di logopedia.

muscoli del collo: devono essere rilassati, sciolti e presi in considerazione anche loro per una performance più efficace della voce. Anche in questo caso serve una stimolazione e un rilassamento con massaggi specifici.

– sfruttare tutto lo spazio della cavità orale: per rendersi conto dello spazio che abbiamo a disposizione all’interno della nostra bocca basta tenere per qualche minuto due palline di carta fra i denti a destra e a sinistra (come due tamponi del dentista, per capirsi). Togliendole noterete la differenza. Anche questo è un esercizio da fare per consolidare la consapevolezza.
Allo stesso modo è importante conoscere il punto d’impatto dell’emissione della voce, cioè la papilla retroincisale. Anche questa la si può stimolare con massaggio, contatto, ghiaccio, ecc.

Curiosi di sapere come prosegue?

Cercherò di scrivere un altro post sugli esercizi vocali a breve!
😉

S.

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Translator & Interpreter