Da circa 3 anni scrivo appunti (rigorosamente privati) di come io – interprete, persona fisica, libera professionista – stia facendo i conti con gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Cos’è l’Agenda 2030?
L’Agenda è stata approvata il 25.9.2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU.
Si tratta di un piano costituito da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – facenti parte di un programma d’azione più vasto da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030. Si tratta di un programma non risolutivo di tutti i problemi, tuttavia esso rappresenta una buona base comune da cui partire per costruire un mondo diverso e dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico.
Ho partecipato a vari incontri a questo proposito, che mi hanno provocata e interrogata. Nei miei appunti annoto i miei comportamenti virutosi: prediligere i trasporti pubblici quando possibile, non stampare il materiale per prepararmi agli incarichi, cambiare outfit riciclando…cose di questo tipo. Il mio file con gli appunti è fra le mie note da diversi anni, ma non ho mai avuto il coraggio di trasformarlo in materiale di marketing. Perché?
È tutto Greenwashing?
Mi sembrava esagerato parlare di “interprete green” o “interprete sostenibile” oppure di applicazione degli obiettivi dell’Agenda così come si farebbe per un’azienda, quale io non sono, di fatto. Mi pare più che altro greenwashing. Però c’è del buono in tutto questo. Ho iniziato a riflettere sulle mie abitudini, sui miei comportamenti, su quello che il mio mercato del lavoro propone. E ho trovato diversi aspetti compatibili con gli obiettivi di sostenibilità 2030.
Ad esempio: lavorando da remoto, come la pandemia ci ha insegnato, ho sicuramente avuto impatto ambientale ridotto rispetto al viaggiare un centinaiio di km in auto, e questo mi ha resa in linea con l’obiettivo 13 – Lotta contro il cambiamento climatico.
Non solo, non dovendomi presentare “a figura intera” in presenza al cospetto di manager e direttori, ho alleggerito il mio guardaroba. Anche questo è un piccolo contributo alla sostenibilità.
Non dovendo pranzare in una mensa, ristorante o buffet, ho consumato la giusta quantità di cibo e causato meno sprechi in quanto a stoviglie, avanzi, ecc. Anche questo è sostenibile.
Tuttavia credo che dichiararsi “interpreti green” – così come accade per tante società benefit o B-corp – sia più una questione di marketing che altro, al momento. Come individuo, come persona fisica, libera professionista, certo devo impegnarmi ad essere sostenibile, a fare la mia parte in questo mondo, in questo Paese, in questo mercato, per dare il mio contributo di sostenibilità, ma per definizione sono un essere “viaggiante”, che si sposta, che raramente lavora nello stesso luogo e che quindi deve necessariamente usare un mezzo di locomozione.
Comportamenti Sostenibili
Certo, posso investire in un’auto elettrica, proporre di lavorare da remoto, fare car sharing con colleghe/i, ma tutto questo è un comportamento dettato dal buon senso, per una persona fisica.
Per le aziende la questione è diversa: essendo un insieme di individui, è utile avere un piano più strutturato, fissare obiettivi e darsi delle regole per raggiungerli. Con questo non voglio dire che ciò non valga per i singoli, ma semplicemente che quando si scende al livello della persona, entrano in gioco fattori diversi.
Ma andiamo avanti con la mia riflessione sulla sostenibilità dell’interprete. Offrendo lezioni di lingue, fra gli altri servizi, contribuisco anche all’obiettivo 4, Istruzione di qualità, perché posso integrare l’istruzione delle persone che si rivolgono a me per imparare.
Allo stesso modo, traducendo corsi di formazione e meeting aziendali formativi faccio lo stesso.
Non basta? allora vi parlo anche del mio contributo all’obiettivo 5, Parità di genere: fornisco strumenti linguistici per permettere alle persone per ampliare il proprio Curriculum Vitae, questo può favorire le pari opportunità sia nel mondo lavorativo che a livello sociale.
Infine, collaborando con società benefit e b-corp, noi interpreti siamo tenuti a sottoscrivere codici etici e di sostenibilità, che prevedono comportamenti virtuosi e, ça va sans dire, deontologici.
Come individo, posso contribuire a ciascuno dei 17 obiettivi, se voglio. Ma preferisco siano i fatti a parlare, dato che come individui siamo tutti fallibili, seppur ci dipingiamo di verde (io l’ho appena fatto)!
E tu, in che modo ti impegni per essere sostenibile?
S.